la mia storia, i miei libri, il mio Paese originario (almeno credo)
José, 25 anni, dirigente di un partito di sinistra sostenitore di Unidad Popular nel Cile di Salvador Allende, vive a Valparaiso e si sveglia il mattino di martedì 11 settembre 1973 con i rumori del golpe militare già in atto dall’alba e dal quel momento scatta in lui l’istinto naturale di conservazione, del salvare se stesso dalla cattura.
Clandestino e ricercato, cambi di identità, travestimenti, nessun contatto con la famiglia, isolato e continuamente in pericolo, deve sopravvivere giorno per giorno usando solo l’istinto, restando come sospeso tra la vita e la morte in un limbo emotivo ed esistenziale.
Una storia romanzata inserita in un contesto storico con fatti veramente accaduti e personaggi realmente vissuti, ispirata dalle vicende di un amico “in fuga” quale simbolo dei tanti che in quel giorno maledetto videro la loro vita stravolta dagli eventi e che riuscirono a mettersi in salvo in ambasciate straniere, vivendo poi i lunghi anni dell’esilio prima di poter tornare in Patria.
La generazione desaparecida è quella che manca all’appello nella storia del Cile, estromessa con violenza da una feroce dittatura che ha eliminato i suoi esponenti più rappresentativi e che non ha potuto partecipare alla vita politico-sociale del proprio Paese ed esserne il necessario ricambio generazionale e ideale.
Una generazione sopravvissuta come un naufrago aggrappato a una speranza che galleggiava nel mare in tempesta della tragica realtà, che ha lottato per vivere, con il dolore del distacco dai propri affetti più cari, la solitudine dell’esilio e infine la felicità del giorno del ritorno della Democrazia.
Una generazione di testimoni per quelle future, para que nunca más, affinchè non accada mai più.
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